Aprire una tisaneria, dal punto di vista delle autorizzazioni di legge, equivale ad aprire un bar. Le incombenze sono praticamente le stesse e comprendono, di base la licenza SAL, i vari permessi ASL, l’idoneità sanitaria e l’iscrizione alla camera di commercio.
Per il resto non occorre una licenza specifica (oltre alla SAL), e per l’avviamento dell’attività è quindi sufficiente la Dichiarazione di Inizio Attività, detta DIA.
Al di là di questo punto di vista, però, una tisaneria non è un bar. Quello che vende infatti sono, come d’altronde dice il nome, tisane e bevande naturali in genere.
Per tisana si intende una bevanda, preparata per infusione, a base di due o più erbe “attive”, di un’erba che ne rinforza le proprietà (il cosiddetto adiuvante) e di una o più che vadano a correggere eventuali cattivi sapori (i cosiddetti correttori).
Per aprire una tisaneria occorre quindi trovare principalmente un fornitore di erbe essiccate e pronte all’uso, affidabile, di grande qualità e che abbia una buona cernita di erbe a disposizione.
Una volta trovato il fornitore, altra cosa importante è quella di avere o sviluppare un’ottima cultura in termini erboristici, per poter servire il prodotto accompagnato da una sorta di piccola consulenza sul significato e l’effetto delle tisane proposte.
Il servizio dovrà essere ulteriormente impreziosito da proposte di servizi paralleli. Una buona idea è quella di servire le tisane accompagnate da piccoli ma speciali pasticcini, di grande qualità, possibilmente prodotti freschi da una pasticceria di fiducia.
Un po’ come nelle sale da the inglesi, in cui la bevanda viene spesso accompagnata da dolcetti estremamente particolari, come ad esempio le minitartine alla marmellata di rosa, una specialità tipica londinese.
Non dobbiamo tuttavia pensare di fossilizzare la proposta commerciale solo sulle tisane, e dovremo quindi espandere l’offerta anche con normali prodotti di caffetteria (sempre di qualità particolare e mai dozzinali); in questo modo si potranno soddisfare le esigenze di una fetta più vasta di clientela.
Il bacino d’utenza per una tisaneria è composto mediamente da persone di un target non comunissimo. Si tratta in genere di persone attente alla salute, magari vegetariane per scelta, sicuramente con una cultura orientata ad una visione della vita leggermente diversa da quella abituale.
Un target di questo tipo deve essere servito con cultura ed attenzione adeguate. Anche la scelta della musica di sottofondo (che in un locale di questo tipo non dovrebbe mancare, dovrà essere congrua alla situazione. Evitare quindi l’heavy metal, per orientarsi più verso un genere new age sofisticato, quale ad esempio quello di Buddha Bar o Cafè del Mar.
L’arredamento dovrebbe essere scelto secondo lo stesso criterio, e rispondere quindi a requisiti di naturalità, oppure completamente sul lato opposto, un minimalismo sfrenato ma estremamente raffinato.
In altre parole si devono costruire più il servizio e l’ambiente che il prodotto, per poter fornire un luogo che possa sicuramente piacere a coloro che amano assumere tisane e infusi.