Se il mondo del lavoro non garantisce sbocchi, non si può fare altro che mettersi a cercare nuove opportunità in prima persona. Per esempio tentando di diventare autisti di autobus. Come fare? Il primo passo da compiere consiste nello studio necessario per il conseguimento della patente D, mentre lo step successivo è rappresentato dalla CQC. A quel punto sarà possibile iniziare a proporsi per lavorare sia nel settore pubblico che in quello privato.

Come fare per candidarsi

Per lavorare in qualità di conducenti di autobus, pertanto, c’è bisogno di ben due certificati, ottenuti i quali si può iniziare a guardarsi intorno, a meno che non si voglia provare ad avviare un’attività da soli. C’è da dire che sia da parte degli enti privati che da parte degli enti pubblici le offerte di lavoro per gli autisti di pullman non mancano, e dunque non dovrebbe essere troppo complicato riuscire a candidarsi. Per quel che riguarda le aziende pubbliche, però, l’assunzione è sempre vincolata alla partecipazione a un concorso pubblico.

Anche dopo l’assunzione, per altro, la formazione deve proseguire: infatti, è richiesta la frequenza a un corso di specializzazione interno, che in genere dura un paio di settimane o al massimo tre. Il corso prevede l’affiancamento di conducenti più esperti, grazie a cui si può fare pratica: un passaggio indispensabile per fare in modo che chi è stato appena assunto possa acquisire una certa familiarità con il mezzo e al tempo stesso prendere dimestichezza con i percorsi che dovranno essere coperti. Questo periodo di formazione, inoltre, è necessario anche per l’apprendimento di tutte le norme di comportamento che devono essere seguite secondo ciò che è previsto dalla policy aziendale.

Quanto guadagna un conducente di autobus

La retribuzione di chi guida un autobus varia a seconda del suo inquadramento. Lo stipendio base di un autista di un pullman di linea si aggira attorno ai 1.200 euro, ma con le notti e gli straordinari si può arrivare a 1.600 euro. Nel caso in cui si diventi conducenti di autobus turistici, invece, lo stipendio può quasi raddoppiare, raggiungendo i 2.500 euro nel caso in cui il servizio venga svolto anche al di fuori dei confini nazionali.

Acquistare un autobus per avviare una attività in proprio

Se si ha intenzione di avviare un’attività in proprio, ci si può mettere in cerca di bus usati approfittando del catalogo di Tradus.com. Questa piattaforma si propone come un marketplace che raccoglie gli annunci di venditori provenienti da ogni parte del mondo: ciò permette di scegliere pullman di seconda mano a prezzi convenienti. Per ogni mezzo è presente una scheda tecnica dettagliata con tanto di foto, indicazione del prezzo e ogni altra informazione che si può rivelare essenziale ai fini di un acquisto consapevole.

Che cos’è la CQC

In precedenza si è fatto cenno a una certificazione denominata CQC. Ma di che cosa si tratta davvero? Chi ha intenzione di lavorare in qualità di conducente di autobus non ha bisogno solo della patente D ma anche della cosiddetta carta di qualificazione del conducente: la CQC, appunto. Per ottenerla è necessario affrontare un esame, che è costituito da due parti, di cui una specifica per chi lavorerà nel settore del trasporto di persone. In tutto sono 120 le domande dell’esame (60 per ognuna delle due sezioni), e sono ammessi non più di 6 errori.

La patente D e la carta di qualificazione del conducente possono essere prese nello stesso momento. La CQC deve essere rinnovata una volta ogni 5 anni: a tale scopo occorre frequentare in un’autoscuola un apposito corso di formazione, sulla base di quanto indicato dalla direttiva 59 del 2003 della CE. Il costo per il rilascio della CQC è compreso tra gli 800 e i 1.500 dollari, a cui occorre aggiungere i 1.200 euro necessari per ottenere la patente D.

Che cos’è la patente D

Grazie alla patente D si ha la possibilità di condurre autoveicoli destinati al trasporto di persone con più di 9 posti, incluso quello di chi sta al volante. La patente D1 è sufficiente per veicoli con meno di 16 posti, e si può ottenere dai 21 anni in poi; per i veicoli con più posti, invece, c’è bisogno della patente D, che si può conseguire a partire dal 24esimo anno di età. Questa patente si ottiene come quella classica, la B: ci si deve iscrivere a un’autoscuola per poi prendere parte a un esame, teorico e pratico.

La teoria prevede 40 domande con un massimo di 4 errori permessi. Oltre agli stessi argomenti previsti per la patente B, con riferimento alla sicurezza dei veicoli e al Codice della Strada, ci sono altre materie come le disposizioni sulle dimensioni dei veicoli, i documenti di trasporto, le responsabilità dei conducenti e i comportamenti da tenere in caso di incidenti.

Diventare autisti di autobus

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