Quello del saldatore è il lavoro che viene svolto da un operaio specializzato che ha il compito di garantire il taglio dei metalli essendo protetto da specifiche attrezzature e di occuparsi della saldatura delle diverse parti che costituiscono un manufatto. La fusione dei materiali viene assicurata dall’azione svolta dal calore attraverso il cannello di saldatura o elettrodo; i materiali trattati possono essere di vario tipo, come il titanio, il nichel, il rame, l’alluminio e l’acciaio. Un saldatore può lavorare come autonomo oppure in azienda, in un gruppo di lavoro o in un reparto di produzione.
Che cosa fa un saldatore
Una delle attività più importanti per un saldatore consiste nel riuscire a interpretare il disegno e la relativa documentazione tecnica allo scopo di eseguire i lavori richiesti. Per realizzare i prodotti desiderati si avvale della saldatrice a fiamma e utilizza il tornio, mentre l’assemblaggio dei componenti viene assicurato dall’impiego di strumenti manuali come il cannello. I cannelli a combustione controllata di gas sono gli attrezzi indispensabili per eseguire le saldature delle parti in metallo ed effettuare i tagli su parti di dimensioni e spessori differenti. Il saldatore legge il disegno tecnico e lo interpreta, per poi andare ad assemblare i componenti che faranno parte del prodotto finito attraverso la saldatura a fiamma ed elettrica. Il saldatore a fiamma, in particolare, traccia il disegno sulle lamiere, per poi tagliarle e piegarle; i semilavorati che vengono ottenuti in questo modo, poi, vengono uniti e messi in posizione, affinché si possa procedere con la saldatura a fiamma e avere il prodotto finito.
Le mansioni di un saldatore
La lettura degli impianti elettrici è un’altra delle mansioni che spettano al saldatore, il quale deve eseguire diverse tipologie di saldatura individuando le tecniche e i mezzi più adeguati. Inoltre, c’è il lavoro di predisposizione dei pezzi che devono essere saldati, che consiste nella pulizia dei pezzi stessi, i quali vengono preparati con apparecchi e utensili ad hoc. La finitura delle superfici che sono state saldate, infine, viene effettuata tramite l’asportazione delle sbavature presenti e controllando la tenuta della saldatura. Egli si occupa anche del controllo ordinario e della manutenzione degli impianti, degli apparecchi e degli utensili. Non va dimenticato che è compito del saldatore registrare le informazioni tecniche che riguardano il processo lavorativo tramite i moduli aziendali.
I requisiti per accedere alla professione
Solo chi è in possesso del patentino per saldatore ha i titoli per accedere alla professione. Aver conseguito questo titolo è obbligatorio dal 1° luglio del 2014: senza di esso non è possibile lavorare in officina o in azienda. I requisiti relativi alla prova di qualificazione dei saldatori sono specificati dalla norma UNI EN ISO 9606-1:2017. La norma in questione ha imposto la necessità del patentino che deve essere rilasciato da un organismo certificatore autorizzato. Disponendo del patentino, il saldatore certifica di essere in grado di maneggiare il cannello, la torcia di saldatura e l’elettrodo, in modo da realizzare processi di saldatura per fusione. Per i saldatori già qualificati il mondo è pieno di opportunità in quanto è una professione molto richiesta, basti dare un’occhiata alle offerte di lavoro che appaiono giornalmente sui maggiori portali italiani.
La formazione del saldatore
Ma come si ottiene il patentino in questione? Servono, a tal proposito, dei corsi ad hoc che consentono di partecipare all’esame. Sarà necessario frequentare uno di questi corsi, la cui durata è variabile tra le 12 e le 60 ore in base al tipo di saldatura. L’esame è predisposto da un ente accreditato e ha lo scopo di verificare quali capacità sono state apprese. Esso si articola in due parti, la prima delle quali prevede la saldatura su un tubo o su una piastra; la seconda, invece, serve a verificare la tenuta. Il patentino è valido per due anni, al termine dei quali l’esame deve essere ripetuto.