Aprire un Mini Market potrebbe essere l’idea migliore per chi vuole avviare la propria impresa e farlo non è poi così complicato come ci si potrebbe aspettare.
Perché aprire proprio un Mini Market
Nonostante la crisi degli anni passati, chi ha aperto un’attività alimentare ha sempre avuto un discreto successo perché il settore non demorde. Per le persone è infatti molto importante acquistare a prezzi competitivi tutto ciò che serve per i loro pasti.
In Italia la cultura del cibo è più sentita che mai e, molto spesso, le persone preferiscono acquistare nei Mini Market in modo da instaurare un legame di fiducia con il venditore. Aprire un Mini Market è un vero e proprio investimento a tutti gli effetti perciò è necessario effettuare un business plan e valutare l’eventuale presenza di altri esercizi concorrenti nella propria area di riferimento.
Quali sono le procedure per l’apertura di quest’attività?
Una volta appurata questa mancanza, sarà possibile svolgere tutto il necessario affinché questo sogno diventi realtà. La scelta di un Mini Market è comprensibile in quanto ha dimensioni più contenute rispetto ai classici Supermarket o centri commerciali e, di conseguenza, avrà un affitto minore che gli consentirà di avere prezzi più vantaggiosi rispetto agli altri.
Ovviamente non sarà possibile cercare una grande varietà di marche ma si potrà trovare tutto ciò che fa parte dell’uso comune e i cibi più utilizzati per il quotidiano.
Il Mini Market tratta generi alimentari (sia confezionati che freschi), alcuni però possono anche aggiungere prodotti per la casa e per il quotidiano così da avere un maggior quantitativo di vendite. Sarà il proprietario, in una fase successiva, a scegliere cosa commerciare nella propria attività e modificare l’offerta in base a ciò che i suoi clienti gli chiederanno più frequentemente.
Quali sono gli iter burocratici?
Gli iter burocratici per l’apertura di un Mini Market sono diversi: in primis bisognerà presentare la SCIA per l’apertura di una nuova attività e avere tutte le autorizzazioni coerenti con le normative riguardo all’agibilità e alla sicurezza del locale (compresa quella sanitaria e antincendio).
Una volta trovato il locale giusto si potrà dare il via all’azienda registrandola alla Camera di Commercio e Registro delle Imprese, regolarizzando INPS e INAIL.
Il codice Ateco è il numero 471140 ovvero “mini mercati e altri esercizi non specializzati di alimentari”. Esistono diversi corsi da dover seguire per ottenere tutte le licenze in merito alla vendita di prodotti alimentari, questi devono essere autorizzati e validi a livello nazionale.
Tramite l’aiuto di un commercialista sarà possibile bypassare molti di questi passaggi lasciando che sia questa figura a occuparsene, la collaborazione con un commercialista è molto importante perché sarà lui a dover gestire la parte fiscale perciò è bene considerare anche questa spesa a fine anno durante il business plan.
Ricapitolando, i requisiti burocratici sono:
- l’apertura di una partita IVA;
- l’iscrizione al Registro delle Imprese;
- iscrizione all’INPS e all’INAIL;
- certificato dell’ASL per il rispetto delle norme igienico sanitarie;
- dichiarazione comunale di inizio attività;
- esposizione di eventuale insegna con tassa per l’ingombro;
- pagamento Siae in caso di musica trasmessa nei locali;
- certificato HACCP;
- costituzione di una società in caso di un socio all’apertura del Mini Market.
Quanto costa aprire un Mini Market?
Alcune persone sono preoccupate dalle spese di apertura del locale in quanto, se non si è proprietari di un locale con agibilità, è da tenere conto il costo dell’affitto mensile oltre a quelli dei contributi e dei salari dei dipendenti.
Solitamente, per un Mini Market, basterà una superficie di 150 metri quadri per poter vendere i diversi tipi di prodotti. Più che la superficie complessiva è importante la posizione del locale che deve essere in una zona centrale o vicino ad aree trafficate come scuole, ospedali o vie principali.
Quale luogo scegliere per il mini-market
Sarebbe uno spreco aprire un Mini Market troppo distanziato dagli altri in quanto si ridurrebbe notevolmente la clientela. Bisogna pensare che la maggior parte delle persone effettua i propri acquisti durante il giro quotidiano per cui oltre ad avere un area adibita a parcheggio deve anche essere facilmente raggiungibile a piedi.
Esistono figure preposte all’analisi del territorio, queste ultime non solo aiutano il cliente a cercare il locale più adatto ma anche a effettuare un’ispezione territoriale così da capire se sussistono le caratteristiche ideali per l’apertura del Mini Market.
Il costo dell’affitto è variabile e dipende soprattutto dall’area di riferimento.
Perché scegliere il Mini Market in franchising
Una volta soddisfatti tutti questi requisiti obbligatori per legge si potrà tranquillamente aprire il supermarket e provvedere a un eventuale rinnovo dei locali e arredo. Per chi non ha molto denaro a disposizione esistono dei franchising pronti ad aiutare gli aspiranti imprenditori, ecco alcuni esempi di affiliazioni:
- Simply Market: che è una catena di punti vendita esistenti in tutta Europa e che offre dei servizi di consulenza per tutti coloro che sono interessati. È necessario contattare Simply dal sito ufficiale per ricevere tutte le informazioni in merito all’affiliazione;
- Tigre Amico: è una catena di grandi supermercati in cui sono disponibili piccoli punti vendita in franchising. In questo caso affiliarsi con Tigre Amico significherà avere tutti i contatti dei fornitori di questo brand, uniformare la propria strategia di marketing con quella degli altri supermercati e avere tutta la formazione del marchio;
- Margherita Conad: basterà cliccare sul pulsante “Diventa socio” dal sito ufficiale per poter ottenere tutte le informazioni in merito;
- American Minimarket: un altro brand che sta spopolando in Italia e comincia a vedersi sempre più frequentemente è in cui vengono venduti molti prodotti statunitensi. Non è un marchio ancora comune per questo potrebbe essere la scelta ottimale per tutti coloro che vogliono portare una ventata di novità nella propria zona di riferimento;
- Mondo Senza Glutine: se invece nella propria città non esiste uno store gluten free, ad eccezione delle farmacie, offre la propria affiliazione per tutte quelle aree con almeno 80 mila abitanti in modo da poter specializzare il Mini Market in prodotti senza glutine. Questo marchio ha bisogno solamente di un locale di 40 metri quadri per poter essere aperto, offrendo un negozio con un’esclusiva di zona, formazione, aggiornamenti continui e anche un arredamento completo.