Se hai sempre pensato di avere un certo talento con le piante, di avere cioè il famoso pollice verde, potrebbe interessarti di aprire una floricoltura.È un’attività interessante, ma quali sono i requisiti professionali e quelli legali per aprire questa attività? Potrebbe forse interessanti di aprire un franchising?
Che cosa è una floricoltura
L’attività vivaistica si divide in tre grandi categorie: orticola, frutticolo e forestale.
- Orticola: nel primo caso si coltivano le piantine da vendere al cliente perché le trapianti poi in campo.
- Frutticolo: il secondo ha lo stesso indirizzo, ma per le piante da frutto.
- Forestale: infine ci sono vivai per la silvicoltura.
Moltissime attività trattano più categorie, per venire incontro alle esigenze della clientela.
La floricoltura è una specializzazione, per piante ornamentali e da fiore, sia per il mercato in vaso che per il reciso. Un buon vivaio, quindi oltre alla coltivazione deve essere in grado di fornire una parte dei servizi per il trapianto o la conservazione.
Che requisiti servono per una floricoltura?
Trattandosi di un’attività libera, non servono requisiti particolari per avviarla, se si escludono le autorizzazioni dell’Ufficio Fitosanitario e il parere dell’ufficio regionale preposto. Se però si vuol andare a cercare le condizioni ottimali per intraprendere l’attività, sicuramente un diploma in un Istituto Tecnico Agrario e l’aver seguito un corso specifico di formazione professionale sono ottimi trampolini di lancio.
Vedendola come semplice attività al pubblico, in cima ai requisiti spiccano capacità relazionale, gestionale e problem solving. Per quanto dotati di un pollice verde e di tutte le competenze nel settore vivaistico, senza la capacità di relazionarsi con i clienti come negozio non si può andare molto avanti. Puoi valutare una società con qualcuno che si occupi della parte al pubblico.
Devi stimare il mercato su cui si agisce, puntando all’acquisto delle varietà che prevederai di vendere più agevolmente e valutandone i volumi. Dovrai effettuare un po’ di indagini di mercato, capendo come muoverti e non specializzandoti subito, anche se ti può sembrare più redditizio. Questo nel caso che ti affacci come principiante al settore vivaistico.
Cosa fare a livello burocratico
Intraprendere l’attività di floricoltura prevede una serie di adempimenti burocratici specifici, perché si tratta di un’attività produttiva di tipo agricolo e con criticità ambientali legate a farmaci e prodotti specifici. Verifica sempre, presso i vari enti, se ci sono normative e richieste specifiche, regionali o provinciali.
Per iniziare, ti conviene consultarti con un commercialista che è sicuramente esperto in tutte le norme e le trafile burocratiche in un dato settore. C’è da notare che per quanto riguarda le politiche agricole non si può definire una procedura unica, perché le varie regioni italiane hanno specificità differenti.
Comunque se non hai ancora superato i 40 anni, puoi richiedere di usufruire degli incentivi a fondo perduto per lo sviluppo rurale, emessi dall’Unione Europea, che ti aiuteranno in un po’ di spese.
I passi necessari per iniziare l’attività di florovivaista sono la richiesta all’Ufficio Fitosanitario della regione, per l’autorizzazione all’avvio dell’attività, con una domanda in carta da bollo, che copre specificamente aspetti come strutture per la produzione e selezione dei semi, per l’esercizio vivaistico e per la vendita di sementi.
Dovrai anche allegare la planimetria come da carta catastale per la zona dove intendi installare l’attività, con il titolo di proprietà oppure il contratto di affitto. Quando decidi di aprire un’impresa di questo tipo, devi anche verificare tramite l’ASL che l’attività sia compatibile con la zona, perché in questo settore agricolo si fa spesso uso di pesticidi e prodotti non sempre compatibili con determinate aree.
Inoltre è necessaria l’apertura della Partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate. Questo passaggio è obbligatorio e serve per inquadrarti a livello di imposte e diritti di impresa. Ricorda anche di regolarizzare la tua posizione INPS, perché una omissione rischia di vanificare ogni tuo sforzo e di bloccare sul nascere la tua impresa.
Attività vivaistica: commerciale o agricola?
L’attività vivaistica si può intraprendere sia come commerciale che agricola. La differenza è che nel primo caso compri le piantine e le rivendi, nel secondo, invece, ti fai carico anche della coltivazione da seme o talea dei singoli esemplari.
Dal punto di vista dell’investimento, l’attività agricola costa meno perché si parte dal seme e il rischio di avere degli invenduti è più tollerabile. Ricordati che ti occorrerà l’allacciamento alla rete idrica o un pozzo autorizzato, oltre alla corrente elettrica.
Per quanto riguarda il comune, invece, devi segnalare l’avvio della tua impresa al SUAP, lo sportello unico per le attività produttive. Anche in questo caso la documentazione che devi allegare è più o meno la stessa da portare in Regione.
Scegliere la sede
In base alla zona dove intendi aprire la tua attività, comunque, dovrai anche valutare se puoi effettuare la coltivazione in campo aperto, oppure se devi usare delle serre. In questo caso, ti conviene fare un budget molto accurato, con l’ausilio di un tecnico o di un esperto, per capire quanto ti costi l’impianto e il riscaldamento e quanto tempo ti occorrerà per rientrare dell’investimento.
Per coltivare direttamente le piante ci vuole un terreno a vocazione agricola, se possibile vicino ad altri che potresti voler acquisire se la tua attività iniziasse a richiedere grandi volumi, in zone non troppo lontane dalle città o dalle aree industriali per assicurarti strade decenti e allacci alle utenze.
Se la tua è una semplice rivendita, dovrai trovarti vicino alla tua clientela, badando che non ci sia troppa concorrenza intorno a te e che l’area individuata sia visibile e pratica da raggiungere. Scegli zone con parcheggio, magari privato e facilità di carico/scarico. Visto che tratterai piante, è necessario che vengano tenute in aree con il giusto grado di illuminazione solare.
Valuta anche con attenzione tutti i tuoi fornitori, scegliendo quelli che ti fanno le offerte migliori, infatti il loro costo è piuttosto gravoso per ogni attività e spesso per questioni di economia di scala, chi offre buoni prezzi, lo fa al di sopra di una certa soglia di acquisto.
Promozione dell’attività, non un passo da meno
Non ti dimenticare poi che l’attività ha bisogno di una buona pubblicità diretta o indiretta, di una bella facciata e di un ambiente che sia invitante per il target della tua clientela. Scegli sempre di mantenere tutto molto pulito e ordinato, per non fare la figura del principiante.
Se però non vuoi rischiare tutto al 100% e preferisci aprire un’attività che sia almeno in parte tutelata, specie negli aspetti tecnici, puoi scegliere di aderire ad uno dei franchising per la vivaistica, attivi in Italia, questo ti garantirà se non altro un po’ di pubblicità e di clienti attirati dal marchio.