Tra i lavori del futuro che i più giovani potrebbero voler prendere in considerazione c’è anche il pilota di droni. Noto anche come dronista, questo professionista è un operatore che dispone delle competenze indispensabili per pilotare a distanza i SAPR (questo è l’acronimo che viene impiegato per indicare i Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) dopo aver seguito uno specifico corso di formazione. In questo ambito i corsi prevedono un modulo teorico e una parte pratica: organizzati in scuole autorizzate, sono obbligatori per chi ha intenzione di ottenere l’abilitazione. Una volta frequentato il corso e superato il relativo esame, viene rilasciata una licenza (o un semplice attestato: dipende dalla tipologia di drone che dovrà essere pilotato).
Aprire un’attività in proprio
A dispetto dei rischi che sono correlati all’apertura di un’attività in proprio, non sono pochi i piloti di droni che decidono di seguire comunque questa strada, per esempio avviando una attività di consulenza. Come è facile intuire, c’è bisogno di pazienza e di tempo per riuscire a costruirsi una solida e soddisfacente carriera in proprio, visto che i risultati non sono istantanei. Inoltre, c’è da tener presente che quella del dronista è una professione abbastanza nuova, che richiede una certa cautela anche agli operatori specializzati.
Come iniziare una carriera da piloti di droni
In genere si comincia come piloti amatoriali; poi arriva il momento di decidere se lavorare in proprio o farsi assumere come dipendenti da un ente pubblico o da un’azienda privata. C’è da tener presente, tuttavia, che al momento sono poche le imprese disposte ad assumere a tempo pieno uno o più dronisti.
I costi da sostenere
Chi si vuole cimentare in questa attività deve sapere che all’inizio ci saranno un bel po’ di costi a cui far fronte, sia di carattere pratico che di natura burocratica: per esempio, le spese necessarie per l’apertura della partita Iva e per la sua gestione, ma anche quelle correlate alle autorizzazioni che devono essere richieste all’Enac. L’Enac è l’Ente Nazionale per l’Aviazione, e corrisponde all’organizzazione che stabilisce le norme di utilizzo dei droni. Le autorizzazioni necessarie per lo svolgimento di operazioni critiche in sicurezza presuppongono un esborso di 94 euro. Ma non è tutto, perché i corsi per diventare dronisti non sono certo gratuiti (a proposito: è sempre opportuno verificare che i centri di addestramento e le scuole a cui ci si rivolge dispongano di tutte le autorizzazioni del caso).
Quanto costa un drone
Nel calcolo dei costi che devono essere presi in esame prima di decidere di diventare piloti di droni ci sono, ovviamente, quelli relativi all’acquisto del dispositivo. Da questo punto di vista il range di prezzi è molto variabile (anche in base al numero di motori), da poche centinaia di euro a diverse migliaia di euro. È utile, inoltre, munirsi di eliche o altre parti di ricambio che si potrebbero rovinare. Per approfittare di un’Ampia scelta di droni online si può navigare sul sito Yeppon.it, l’e-commerce di articoli elettronici (e non solo) che fornisce consigli e informazioni utili ai clienti più esigenti, coniugando serietà e attenzione con prezzi competitivi e un catalogo sempre aggiornato.
Che cosa fa un dronista
L’impiego più comune per un pilota di droni al giorno d’oggi è rappresentato dalla realizzazione di fotografie e riprese aeree. Le fotocamere e le telecamere ad alta definizione permettono di ottenere immagini spettacolari e di qualità molto elevata: filmmaker, cameraman e fotografi mettono a disposizione tali servizi per la realizzazione di videoclip musicali e documentari, ma anche per le riprese di cerimonie importanti, ricevimenti di matrimonio, eventi promozionali o altri appuntamenti di grande rilievo.