L’itticoltura, ossia la pratica di allevare il pesce, in mare oppure in apposite vasche, è un
settore economico molto interessante. In particolare le trote sono un tipo di animale che si presta molto bene a questo tipo di allevamento intensivo e sono un’ottima fonte di guadagni.

Se ti interessa approfondire l’argomento e scoprire se si tratta di un’impresa che fa al caso tuo, continua a leggere, vedremo un po’ di aspetti burocratici e quali sono le norme e le procedure obbligatorie per legge per aprire un allevamento di trote.

Allevare i pesci

Questa attività si chiama itticoltura, sia che si tratti di un’impresa di tipo economico, che un allevamento per il piacere personale. Ci sono molti rami in cui ci si può specializzare, come pesci ornamentali, sia di acqua dolce che salata, visto che non è praticabile pretendere di pescare esemplari in natura e metterli poi in cattività, a causa dell’elevata mortalità.

Molti preferiscono allevare il pesce, sia in vasca che in zone recintate di mare, per la produzione di cibo, visto che la pesca tradizionale non è sempre redditizia e competitiva. Fra queste tipologie di allevamento, uno che si presta molto bene alle acque interne, anche con specchi piccoli, è l’allevamento delle trote.

Come avviare una buona itticoltura di trote

Con un approccio industriale all’allevamento ti occorrerà una struttura ben attrezzata, un certo numero di collaboratori e l’impiego di tecnologie avanzate per la pezzatura e il controllo dell’acqua. Dovrai avere a disposizione un numero di vasche grande per seguire tutto il ciclo di allevamento e controllare meglio le pezzature e i diversi esemplari.

Giusto scegliere la gestione familiare?

Se preferisci una gestione familiare, dovrai scalare in basso tutto, ma i principi sono più o meno gli stessi. Avendo meno pesci da gestire, i costi per il mantenimento dell’ambiente di sviluppo in condizioni ottimali saranno più bassi e meno pressanti sul budget, ma se dovrai sempre tener presenti le questioni di scala. In molti casi i prodotti costano in proporzione di più per piccole quantità, rispetto all’ingrosso.

Negli impianti più piccoli, spesso, non si trattano i pesci in tutto l’arco del loro sviluppo, per questioni fondamentalmente economiche, visto che costa di più allevarli da zero, piuttosto che investire in pesci già grandi, da mettere all’ingrasso. Un impianto a gestione familiare compra animali che già abbiano superato la fase di avannotti da altri allevatori specializzati.

Che cosa serve per un allevamento di trote

Qualche anno fa il metodo di allevamento più diffuso era il così detto “danese”, ossia vasche piccole in cascata, su un terreno a lieve pendenza. Man mano che gli esemplari crescevano di taglia passavano alla piscina successiva.

Adesso di usa il sistema all’americana, con vasche grandi con un flusso d’acqua in cascata da quelle superiori. Nel vecchio sistema, invece, ogni zona aveva la sua rete di fornitura idrica.

È indispensabile buon budget monetario, visto che impianti e le attrezzature non sono molto economici. Ti servirà l’attrezzatura specifica, come tubature, condotte e griglie, ma anche un grosso terreno che presenti una pendenza moderata e una buona superficie utile per installare le vasche.

È una tipologia di allevamento con molti sbocchi e occorre una buona conoscenza del mercato, se vuoi vendere esemplari da carne, oppure della pesca sportiva se hai intenzione di fornire i laghetti della zona o ne vuoi aprire uno tu. Il luogo dove installerai la tua impresa di itticoltura, ovviamente, dovrà avere una buona disponibilità di acqua a basso costo e senza inquinanti.

Aspetti burocratici e normativi

Per la realizzazione di un allevamento di trote, ti occorrono il parere degli enti competenti sul territorio e le loro autorizzazioni. Questi provvederanno a verificare che lo spazio designato sia compatibile con l’attività. Non è infatti possibile installare un allevamento di animali in determinate aree, a causa di vincoli paesaggistici, naturalistici o legati alla presenza di potenziali pericoli per la salute umana e animale.

Alcuni aspetti importanti sono quelli relativi agli scarichi differenziati per le acque e alla necessità di installare depuratori e vasche di decantazione. Per questi impianti servono preventivi, progetti e certificazioni.

Luogo e impatto ambientale

Si deve notare, infatti, che per loro vocazione, molti allevamenti di trote si trovano lungo il corso di torrenti e fiumi di montagna, oppure in parti di laghi, quindi si deve poter garantire che l’attività non risulti inquinante. Spetta all’ASL valutare l’impatto della tua impresa, mentre tu devi fare in modo che vengano rispettate le loro prescrizioni.

Devi quindi rivolgerti al Servizio Veterinario della ASL competente, che stabilirà se la tua impresa può essere installata, se occorrono modifiche oppure se sia necessario individuare un luogo diverso. Se hai rilevato un precedente allevamento, quasi di sicuro il sito non avrà bisogno di interventi radicali, mentre se l’impianto è nuovo, rivolgiti ad un ufficio di ingegneria per stimare costi e progetti.

Purtroppo in Italia non c’è una normativa unica, a causa della varietà del territorio, quindi non si possono definire parametri precisi.

Competenze richieste per l’allevamento delle trote

Per i tuoi requisiti, invece, in generale non ci sono richieste di competenze specifiche per il titolare, ma viene messo in evidenza come sia necessaria per legge la presenza di operatori qualificati, veterinari e tecnici per la gestione degli animali. Un diploma presso un istituto tecnico agrario o una laurea in Acquacoltura e Igiene delle Produzioni Ittiche oppure in un settore Agrozootecnico sono un buon punto di partenza.

Iter burocratico

Trattandosi di un’impresa commerciale, sei tenuto all’apertura di una Partita IVA presso l’Agenzia per le Entrate. Consultati con il tuo commercialista per stabilire quale sia l’assetto societario più favorevole per te e per sapere se ci sono finanziamenti disponibili a fondo perduto.

Accanto a questi passi, non si deve trascurare la ricerca dei fondi necessari per l’impresa. Se si tratta di rilevare un allevamento preesistente, il percorso può essere meno gravoso, ma dovrai presentare in ogni caso un progetto completo, comprensivo di stime e planimetria, da depositare presso l’Ufficio per le Attività Produttive e proporre all’Ufficio Regionale per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale.

In conclusione

Se hai intenzione di aprire un allevamento di trote, evita di buttati alla cieca nell’impresa. Per orientarti, inizia a dare un’occhiata in zona per capire come se la cavano gli altri imprenditori del settore e se ci sono corsi attivi per approfondire la materia.

Cerca di fare un periodo di lavoro in una itticoltura, per iniziare a comprendere le criticità da dentro, per non sottovalutare certi punti e non sopravvalutare le tue capacità. L’internato è utilissimo per decidere se l’attività è redditizia quanto credi.

Aprire un allevamento di trote

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