commercio equo e solidaleChe cos’è il commercio equo e solidale? Si tratta di un progetto, un’idea che implica la ricerca di un equilibrio commerciale tra i paesi di diverso sviluppo economico.

Il progetto si occupa di promuovere la giustizia sociale e lo sviluppo sostenibile proprio tramite il commercio.

Per questo motivo, trattandosi appunto di un progetto, è in realtà questo l’oggetto della vendita, ed è per questo motivo che occorre informarsi correttamente prima di intraprendere un’impresa che, pur non promettendo margini stratosferici, garantisce abitualmente un buon livello di introito.

Per mettersi alla pari dal punto di vista della teoria e dei contenuti, occorre frequentare un corso apposito di formazione, ve ne sono tantissimi, organizzati da fairtrade, il consorzio che, costituito da organismi coordinati nella cooperazione internazionale, raduna sostanzialmente tutto il progetto.

Dal punto di vista delle incombenze burocratiche non vi è nulla di diverso dall’aprire un’attività commerciale al dettaglio di vicinato, ed è per questo tipo di esercizio che va richiesta la documentazione, direttamente al comune di competenza.

Ovviamente sarà necessaria anche una partita IVA e tutti i necessari nulla osta sanitari.

Una volta ottenute le autorizzazioni si potrà dare il via all’attività, che potrà essere svolta in locali per i quali valgono le stesse considerazioni di quelli tradizionali, come la centralità o la localizzazione in zone comunque di passaggio, un’attenta programmazione e un business plan di minima.

A titolo indicativo una superficie commerciale di circa 50 metri quadrati è già sufficiente per iniziare. Tenuto conto del tipo di attività e, soprattutto, della tipologia della clientela abituale per questo genere di esercizi, il profilo ideale non è ne troppo basso ne troppo alto.

La fornitura iniziale di prodotti si attesta solitamente tra i 15.000 ed i 20.000 euro. Occorre naturalmente presente che per le prime forniture è generalmente previsto il pagamento in contanti, quindi il rischio d’impresa deve essere calcolato opportunamente.

Genericamente parlando quindi un invenstimento iniziale di circa 30.000 euro potrebbe costituire già una buona base di partenza.

Per il resto valgono ovviamente tutti i fattori atti a determinare il successo per una qualsiasi attività commerciale: inventiva, abilità nella promozione personale e un buon livello di comunicazione verso i clienti.

Aprire commercio equo e solidale

4 thoughts on “Aprire commercio equo e solidale

  • 25 Settembre 2011 alle 10:14
    Permalink

    Buongiorno, vorrei saperne di più perchè stiamo valutando un qualcosa che ci possa fare arrotondare il Ns free time.

    Attendo gradito riscontro grazie.

    DR
    Giovanni Buffa

    Rispondi
  • 25 Settembre 2011 alle 10:15
    Permalink

    Si, come vi anticipavo vorrei saperne di più. grazie.

    DR
    Giovanni Buffa

    Rispondi
  • 14 Ottobre 2011 alle 10:23
    Permalink

    vorrei sapere cosa tratta di umanitario e come oltre ad essere commercio equo e solidale la lavorazione che si deve svolgere

    Rispondi
  • 13 Novembre 2020 alle 11:28
    Permalink

    Buongiorno, se avessimo già un’attività e vorremmo vendere dei prodotti equosolidali che siano importati direttamente da noi?

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *