Ormai da quattro anni, fin dal primo gennaio del 2011, la legge ha aperto alla liberalizzazione dei servizi di posta, e ha reso possibile anche ai privati decidere di aprire un ufficio postale privato sia in autonomia, aderendo solitamente a dei franchising, che in collaborazione con Poste Italiane. Si tratta di un’opportunità interessante per i microimprenditori, con una clientela solida e vasta che è alla ricerca di servizi evoluti e competitivi, e possibilità di guadagno decisamente interessanti anche in questo periodo di crisi.
Vediamo cinque semplici concetti utili per chi dovesse decidere di aprire un ufficio postale:
1- L’autorizzazione rilasciata ai soggetti che decidono di aprire un ufficio postale copre la raccolta e la distribuzione delle spedizioni, incluse le operazioni di affrancatura, imbustamento, e inoltro presso gli indirizzi dei destinatari. Non include, invece, tutti quei servizi che sono collegati alla cosiddetta Riserva di Garanzia, il che significa che agli uffici postali privati non è possibile affidare, ad esempio, spedizioni in raccomandata. Anche sui pacchi che è possibile spedire esiste un limite, in quanto devono avere un peso compreso fra i 2 e i 20 chilogrammi.
2- Le procedure di avvio non sono complesse, ma rigide, ed è necessario seguirle in maniera molto precisa per non avere intoppi, ritardi e complicazioni. Per prima cosa, è fondamentale presentare una formale richiesta al Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento Comunicazioni, per ottenere l’autorizzazione e la licenza allo svolgimento dei servizi relativi ad aprire un ufficio postale secondo i parametri di legge.
3- La licenza non basta: anche dopo avere versato la quota richiesta dalla legge, e avere ottenuto il documento, si è solo mosso il primo passo su un iter burocratico ben definito che va percorso tutto per aprire un ufficio postale. Sarà necessario aprire una regolare partita IVA – cosa che si può fare normalmente presso la Camera di Commercio locale – iscriversi al Registro delle imprese e all’INPS commerciati. Fortunatamente, la digitalizzazione ci aiuta, ed è oggi possibile effettuare svariate di queste operazioni direttamente dai portali web degli enti di riferimento.
4- Un’ultima precauzione burocratica da prendere assolutamente è verificare che il proprio Comune non preveda la richiesta di ulteriori eventuali permessi prima di aprire un ufficio postale privato, come ad esempio l’ottenimento dello SCIA per inizio attività: è una possibilità che si può verificare, e per non incorrere in sanzioni è necessario accertarsi delle regole locali. Ottenuti anche questi eventuali permessi, sarà possibile iniziare l’attività nei locali che si deciderà di adibire a tale scopo.
5- Un consiglio: se, come molti fanno, si decide di aprire un ufficio postale privato affiliandosi ad un franchising, è importantissimo sceglierlo in maniera oculata. Sarà il vostro franchisor a fornirvi la formazione, il martketing, e perfino i macchinari: informatevi bene, valutando costi e benefici di ogni singola possibilità, prima di gettarvi in quella che, per quanto sia di moda e prometta bene, è in ogni caso sempre un’attività imprenditoriale da affrontare con raziocinio e preparazione.
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