Questa scuola non è un parcheggio per i figli! Quante volte avrai udito questa frase? Oggi i bambini possono invece stare realmente in appositi ”parcheggi” in attesa di essere recuperati dai genitori dopo un certo tempo. Aprire un Baby Parking può essere un’idea commerciale vincente: basta avere pazienza, propensione a stare coi piccoli, modi di fare gentili e tanta fantasia. Vediamo come fare per potersi dedicare a tale attività.
Cos’e un Baby Parking
Un Baby Parking è una struttura che offre ai genitori la possibilità di lasciare i propri bambini per un determinato tempo in affidamento a delle educatrici, in modo che essi possano giocare e socializzare, dando sfogo alla propria creatività. I piccoli, solitamente di età compresa tra poco meno di un anno e 6-8 anni, vengono ”parcheggiati” in queste isole felici presenti solitamente all’interno di centri commerciali o in luoghi pratici, per il tempo necessario a compiere qualche commissione, fare la spesa oppure terminare l’orario lavorativo. Le educatrici, professionali e formate alla mansione, si prendono cura dei bambini in modo completo, lasciando così tranquilli i genitori.
Dove aprire l’attività
L’aspetto geografico è fondamentale per il successo della tua nuova attività. Il Baby Parking è un concetto che sottintende praticità e dinamicità. Aprire presso un’area ben posizionata e di passaggio, risulta dunque fondamentale. Solitamente i Baby Parking tendono a sorgere in centri commerciali oppure nei pressi delle vie dello shopping o comunque in centro città, dove si ha maggior passaggio di persone. In queste zone si vive solitamente freneticamente, con i tempi tirati al limite e spesso si va di fretta. Fare spese con il proprio bambino appresso può risultare poco agevole: ecco perchè di solito un Baby Parking nelle vicinanze si presenta come scelta vincente.
I requisiti richiesti per l’apertura di un Baby Parking
Prima di intraprendere con entusiasmo la tua nuova attività di Baby Parking devi cercare lo spazio giusto e organizzarlo. La superficie va suddivisa in base alle attività che vuoi far fare ai bambini, predisponendo aree in grado di accogliere, senza annoiare, bimbi di età diverse.
Innanzitutto ricorda che non è possibile preparare e distribuire pasti, ma è ammessa la somministrazione di una piccola merenda. Dovrai dunque pensare uno spazio destinato a questo momento, oltre a quelli da destinare alle varie attività. Dal punto di vista gestionale e dell’attività prettamente lavorativa, i giochi rappresentano l’investimento maggiore perchè devono essere nuovi, interessanti e soprattutto vai e in costante aggiornamento. Puoi aiutare a rendere piacevole l’ambiente con elementi colorati, in plastica, gommapiuma o legno.
L’ambiente deve avere tutti i permessi sanitari e comunali relativi all’agibilità, pensando anche alla possibilità di accettare disabili, per i quali devono essere implementate opportune misure di accessibilità. Una volta ottenuta l’agibilità da parte del Comune e dall’Azienda Sanitaria Locale, anche i Vigili del Fuoco devo fare un sopralluogo per verificare che gli impianti siano a norma.
Ulteriori requisiti da prendere in considerazione nell’intrapresa commerciale sono quelli assicurativi e di certificazione. Entrambi tutelano i bambini: l’assicurazione copre danni e infortuni alla salute del bambino (ma anche a quella del personale), mentre la certificazione attesta l’idoneità dei giochi disponibili.
Come aprire l’attività
Innanzitutto è bene specificare che aprire un Baby Parking è più semplice che aprire un asilo, sia dal punto di vista burocratico che finanziario.
Per l’apertura è necessario possedere una partita iva e registrarsi presso il registro imprese della Camera di Commercio, all’Inail e all’Inps, compilando l’autocertificazione relativa alla valutazione rischi d’impresa secondo il Decreto Legislativo 81/2008.
Una buona pianificazione dell’attività prevede la presenza di un’educatrice ogni 10 bambini, ferma restando comunque la presenza fissa di una figura qualificata e responsabile, la quale potrà avvalersi di collaboratrici del settore, qualificate, il cui costo può essere da 7 a 10 euro all’ora, a seconda delle competenze e dei corsi di specializzazione frequentati.
Una stima di costi iniziali prevede l’impiego di poco più di 20 mila euro, che possono arrivare anche a 30 mila qualora i locali necessitino di lavori, opere murarie, impianti e ristrutturazione in genere.
Se hai timore di possedere poca creatività e iniziativa imprenditoriale, vi è la possibilità di sfruttare il sistema del franchising, semplice, affidabile e soprattutto in grado di aiutarti ad aprire il tuo nuovo Baby Parking, seguendoti e guidandoti nella fase di startup. Risulta importante la redazione di un business plan, capace di fornire delle indicazioni previsionali dei costi e dei ricavi degli esercizi commerciali successivi.