Al giorno d’oggi, vista la crescente domanda di lavoro, la piuttosto scarsa offerta e la necessità di sempre più specifiche competenze per svolgere determinate attività, non resta che pensare ad un modo ingegnoso per poter rinnovare se stessi. Da una decina di anni a questa parte, il lavoro nei campi, l’allevamento di bestiame, l’apicoltura ed il commercio a chilometro zero, sono stati estremamente rivalutati, assumendo una connotazione interessante anche per moltissimi giovani. Non è strano infatti, ai giorni nostri, udire di ragazzi che decidono di mollare tutto e mettersi alla prova in questo campo, optando per una vita all’insegna della natura.
Tuttavia, le attività precedentemente citate, non sono le uniche ad attirare l’attenzione dei nuovi imprenditori. Fa capolino infatti, da qualche tempo, anche l’elicicoltura: che altro non è che l’allevamento di lumache, destinate al consumo umano. Si dice che questo sia un mercato in forte crescita, non solo per l’ampio utilizzo che grandi catene ristoratrici ne fanno, ma anche per l’aumento degli utilizzatori, negli ultimi tempi, della preziosa bava di questi animali.
Se l’idea di aprire un allevamento di lumache ti attira, è tempo di cominciare ad informarsi, capire l’iter burocratico da seguire, le finanze da avere a disposizione e, non ultime, le competenze necessarie.
Innanzitutto dovrai assicurarti, come per ogni business che si rispetti, di avere un certo budget da investire, per il sostenimento delle spese iniziali e l’acquisto del materiale necessario. L’ammontare dipenderà dalle dimensioni che vorrai dare al tuo allevamento ma, in linea di massima, per un appezzamento di circa 10.000 mq, i costi si aggirano attorno ai 25.000-30.000 euro. Con questo primo investimento, sarai in grado non solo di predisporre la recinzione per le tue lumache, ma anche di acquistarne un buon numero da allevare (circa 40.000), di comprare loro il cibo adeguato ed i prodotti disinfestanti. Da qualche anno, tuttavia, sono disponibili anche incentivi regionali per lo sviluppo delle attività all’aria aperta, quindi ti consigliamo di valutare anche questa strada, prima di iniziare.
Sistemata la questione finanziaria, dovrai scegliere quale tipo di lumaca allevare e, probabilmente non sarà una scelta facile, perchè ne esistono più di 70.000 varietà. Tuttavia, facendo una rapida ricerca, troverai che il campo si restringe notevolmente se parliamo di lumache da allevamento. Le tipologie più diffuse e che meglio si adattano a questo genere di vita, sono infatti due:
– Helix Pomatia: la quale sembra essere la più pregiata in termini di carne da vendere ai ristoranti;
– Cornus Aspersum: non solo la più versatile, quella che si adatta più facilmente a differenti ambienti, climi e terreni, ma anche la più veloce a livello di riproduzione.
I tuoi animali necessiteranno anche di protezione, non solo nei confronti di predatori e parassiti, ma anche contro il freddo e le gelate invernali. Assicurati quindi di avere teli e reti adeguate a tale scopo, da acquistare nei negozi specializzati.
Scelte le lumache da allevare, sarà la volta di designare loro un terreno adeguato, con le giuste caratteristiche per la loro sopravvivenza. La scelta principe, quella maggiormente consigliata, è quella di un terreno calcareo, materiale essenziale per la formazione del guscio di questi animali. Tuttavia, anche soluzioni meno dispendiose sono possibili, esistono infiniti casi, infatti, di allevamenti di lumache nell’orto di casa, tutto dipende dal prodotto finale che vorrete ottenere. Bada bene, però, l’allevamento di lumache non è un lavoro per chi ha fretta e desidera tutto subito, è un’attività che necessita di pazienza e devozione. I primi frutti del tuo lavoro, infatti, potrete raccoglierli solo a distanza di due anni, soltanto dopo che le chiocciole fattrici avranno prodotto le loro uova, in media dalle 50 alle 100, per dar vita a nuovi nati.
Ma passiamo ora alla burocrazia, tasto dolente per molte attività, ma tutto sommato non troppo spinoso per questo tipo di allevamenti. Essendo l’elicicoltura riconosciuta, a pieno, come attività agricola, dovrai iscriverti al registro delle Imprese agricole, presso la Camera di Commercio, registrarti all’INPS, all’INAIL e richiedere l’apertura della partita IVA. Infine, non meno importante, sarà necessaria la valutazione del rischio, conforme alla legge 626/1994. Se dovessi decidere poi, di estendere la tua vendita al pubblico, sarà fondamentale richiedere l’autorizzazione all’Asl, che valuterà le norme igienico sanitarie del tuo allevamento, il rispetto del protocollo HACCP ed il confezionamento conforme alle norme europee.
Per concludere, una piccola panoramica sulle prospettive di guadagno. Il consumo di lumache è fortemente legato al territorio, esistono regioni in cui se mangiano maggiormente e regioni in cui proprio non se ne consumano. Tuttavia, i grandi ristoranti, quelli alla ricerca di materiale pregiato, si trovano un po’ ovunque, potrai quindi decidere di specializzarti in questo campo. A seconda della qualità del tuo prodotto, potrai applicare un prezzo, in linea con gli standard italiani, che varia tra i 3 e gli 8 euro al chilogrammo.
Tuttavia, come citato in precedenza, anche il mercato della bava di lumaca è in notevole sviluppo, e varrebbe la pena, per i nuovi imprenditori, di esplorarne le potenzialità.
Adesso hai proprio tutte le informazioni necessarie per la buona riuscita del tuo allevamento, cosa aspetti? Non farti intimorire dal budget iniziale, né dalle competenze necessarie o dai permessi da richiedere, se avrai passione e pazienza, questo genere di business ti regalerà enormi soddisfazioni.