aprire un elettrautoAprire una nuova attività come elettrauto può essere un’idea significativa per un qualcosa da svolgere in proprio.
La richiesta per questo genere di figura professionale è sempre alta. Dopo un pausa di tendenza negli scorsi anni infatti, questo “mestiere” è ritornato ad essere un po’ snobbato. La concorrenza quindi è inferiore che per altri settori.

Cosa occorre per diventare elettrauto? Sicuramente un diploma di scuola media superiore, e poi un corso di abilitazione dedicato.

Di solito questi corsi vengono organizzati e gestiti dalla provincia o dalla regione. La durata è di 1.200 ore, con frequenza obbligatoria e, al termine, prevedono il rilascio dell’abilitazione professionale, senza la quale non è possibile fregiarsi del titolo appunto di “elettrauto”.

A questo punto però occorre fare esperienza. Almeno un anno lavorando presso un’officina o un elettrauto già professionista consentirà di acquisire quantomeno le basi del mestiere, considerato che la preparazione scolastica può fornire i primi elementi teorico-pratici, ma sicuramente non quella preparazione avanzata che può venire solo dall’esperienza sul campo.

Diciamo quindi che dopo uno o due anni trascorsi, come si sul dire, andando a bottega, a patto di possedere talento, passione ed essersi impegnati con serietà e concentrazione sul lavoro, si potrà pensare all’apertura in proprio.
Qui entra in gioco però anche il secondo fattore: la capacità imprenditoriale.

Per aprire un elettrauto non sono richieste autorizzazioni particolari, ma certamente attrezzature, spazio e macchinari si.

Questo crea il cosiddetto “rischio d’impresa”, in questo caso strettamente legato al valore dell’investimento iniziale.

Proprio per la gestione del suddetto rischio, è richiesta una certa capacità imprenditoriale. Per potersi organizzare correttamente, e per pianificare con efficienza e un minimo di precisione gli investimenti e la loro durata nel tempo.

A proposito di adempimenti, quella in esame è una di quelle professioni che, abitualmente, prevede semplicemente una DIA e poche altre formalità burocratiche. Ma attenzione, per quanto riguarda il luogo in cui si andrà ad aprire la propria officina, le cose possono variare, e anche di parecchio, al variare della città, comune , provincia e regione.

Vale quindi sempre la pena di informarsi sia presso gli uffici del comune di competenza che presso la camera di commercio, su quali siano effettivamente gli adempimenti richiesti dall’amministrazione civica.

A titolo informativo, nell’apertura di un’officina ci sono diversi parametri da rispettare, quali metratura minima, divisione spazi (ad esempio vi sono regole precise sulla metratura minima da destinare a magazzino).

Si ribadisce quindi la necessità di rivolgersi alle autorità competenti per evitare di incappare in brutte sorprese che potrebbero influire negativamente sulla possibilità lavorativa.

Aprire un elettrauto

One thought on “Aprire un elettrauto

  • 24 Ottobre 2018 alle 17:46
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    vi spiego,io sono 5 anni che lavoro al centro revisioni,ma con temporaneamente ho fatto anche l’elettrauto,ma c’e’ il mio collega che lo fa da 15 anni,impianti a gas da 30 anni, possiamo sapere un preventivo per questa officina?

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