Aprire una birreria può avere un duplice significato: il primo, il più comune, che implica sostanzialmente impiantare un pub, un locale in cui si servono vari tipi di birra, anche marche particolari o ricercate ma che sostanzialmente si limita alla vendita e non si occupa della produzione di birra.
Il secondo (che non esclude il primo) implica invece impiantare una vera e propria minifabbrica di birra, in cui oltre che servire una delle bevande più amate dagli italiani, la si produce in proprio.
Partiamo subito dal secondo caso, il più complesso e anche oneroso. Sicuramente occorre sapere quello che si fa: non basta mescolare gli ingredienti e farli fermentare ma occorre, ovviamente una profonda conoscenza nel campo, per poter offrire un prodotto che abbia buone possibilità di essere gradito.
Produrre una birra di buona qualità non è infatti difficile, ma solo se si sa esattamente quello che si fa, altrimenti si rischia davvero il bagno di sangue.
Una volta risolto il problema della conoscenza, al di là della giungla di adempimenti burocratici che sono davvero tanti in questo caso, lo scalino più difficile da superare è quello delle attrezzature. Dovendo utilizzarne esclusivamente di omologate in quanto, di fatto, si va a produrre un alimento e qui scatta la problematica. La regolamentazione in merito è infatti strutturata per imprese di grandi dimensioni, e gli strumenti seguono di conseguenza, risultando di un costo decisamente esagerato per una piccola attività.
Occorrerà quindi un buon occhio sia al business plan che all’investimento iniziale in modo da minimizzarne i tempi di recupero, ma soprattutto, come detto sopra, attenzione agli adempimenti burocratici, che sono realmente complessi e difficili da attuare.
Certamente, realizzare un locale di questo tipo significherà attrarre molta clientela, visto il fascino che la bionda bevanda esercita sugli italiani, in particolar modo quando viene servita fresca di produzione. Tuttavia, potrebbe essere consigliabile, specialmente nel caso si voglia minimizzare il rischio d’impresa, partire con un pub ovvero, come detto sopra, un locale che si limita a vendere birra senza produrla.
In questo secondo caso, ovviamente, la cosa cambia radicalmente: cambia l’investimento iniziale, il tipo di lavoro, la quantità di adempimenti eccetera eccetera. In sintesi, quantomeno da un punto di vista pratico e commerciale, diventa tutto più semplice.
Chiaramente anche questa ipotesi presenta i suoi lati negativi: in testa, sicuramente gli orari, che per un pub implicano un’attività serrata nelle festività e nei giorni immediatamente precedenti, in modo preponderante durante le ore notturne.
E’ però altrettanto vero che nel caso di un pub ci si può concentrare maggiormente sul rendere il locale attraente, fidelizzare la clientela interessandola con giochi e/o eventi.
Non da poco è anche la considerazione sui margini che, quantomeno nel caso della birra possono arrivare a sfiorare anche il 250 per cento.
Una birreria “pub” diventa un luogo di ritrovo per clienti abituali e, se si sceglie una localizzazione corretta, rischia di essere molto affollata.
Occhio però a non fare i conti senza l’oste: l’affitto, il personale, le attrazioni e tutto il resto hanno comunque un loro costo specifico che non deve essere sottovalutato.
con la presente richiediamo maggiori informazioni su questo tipo di attivita’.grazie distinti saluti.
prego chiamarmi x informazioni e aiuto compilazione domande e moduli x aprire una attivita’ con queste caratteristiche.grazie!!!
Vorrei sapere più o meno il mio investimento di quanto deve essere?
Se possibile avere altre info a riguardo.
Grazie
Vorrei avere +info sul tipo di attività e che capitale dovrei investire.
Grazie
gradirei ricevere piu informazioni al riquardo ….grazie
vorrei alcune informazioni a riguardo delle varie licenze e delle spese per averle. per l apertura di un pub. grazie
vorrei più informazioni sulla parte burocratica e fininanziaria per aprire una birreria rivolta nella produzione e vendita diretta.
Grazie mille